lunedì 12 gennaio 2015

BAH A LA LA LA!


C'è sempre stata una tradizione indissolubile nella vita di ogni persona da almeno vent'anni a questa parte: il classico d'animazione Disney al cinema a Natale.
Ovviamente, cambiano i tempi e cambiano, di conseguenza, gli stili. Se prima eravamo affascinati dai tratti a mano di una Carica dei 101, o dagli scenari incredibili del Re Leone o dalle musiche intense de Il Gobbo di Notre Dame, ora siamo circondati dai disegni moderni, dalle idee dinamiche e dalle gag sagaci dell'era del digitale. E Big Hero 6 rende un altro Natale degno di questo nome.

Prima volta che il nome Disney si unisce al nome Marvel, dato che ormai per questioni legali e quant'altro è divenuto un tutt'uno, andando a pescare forse una serie di fumetti tra i meno conosciuti nel nostro territorio.
La storia è interessante: nella città di San Fransokyo, una metropoli mista tra tradizione ed innovazione, vive Hiro Hamada, quattordicenne con incredibili dote di inventiva. Suo fratello Tadashi lo inviterà a tentare di entrare nell'Istituto Tecnologico che frequenta, convincendolo presentandogli la sua invenzione: Baymax, un robot capace di analizzare e aiutare a livello medico chi ha bisogno.
Le vicende che avvengono durante il film rafforzeranno il rapporto di amicizia tra Hiro e Baymax, creando un legame incredibile.

Non è la prima volta che troviamo un robot in un film d'animazione sotto il nome Disney; diversi anni fa siamo rimasti affascinati e commossi nel seguire le vicende del piccolo Wall-E, robottino innamorato e attento ad avere cura degli altri.
Con Baymax siamo arrivati ad un livello superiore: a differenza di Wall-E non vive di istinti propri, anzi, segue un determinato protocollo datogli dal suo creatore. Con quello si avvicinerà al mondo di Hero e alle situazioni che lo circonderanno, ma sempre mantenendo il suo comportamento strettamente "robotico".
Segue i comandi alla lettera, si attiva in un certo modo ed esegue la sua scaletta programmata. Però, ha un qualcosa in più che lo rende davvero speciale.

Mentre ero in posizione da pezzo di Tetris bastardo (quello maledetto che non sai mai come posizionarlo), poichè nella piccola sala ho trovato posto solo in prima fila, circondato da una banda di esseri bassi fortunatamente silenziosi ed attenti, ragionavo su come i cartoni animati Disney abbiano avuto delle evoluzioni a livello narrativo.
E tra un blocco del collo e un attacco di sciatalgia, ecco la scena rivelazione di questo mio pensiero: Baymax vede il letto vuoto di Tadashi e lo nomina più volte. Hero gli dice che non c'è più, che non tornerà perchè è morto. E la grandiosità della delicatezza Disney arriva: Baymax descrive a Hero cosa potrebbe fare per superare il lutto, abbracciandolo.



Certi argomenti sono sempre stati considerati tabù nel campo dell'animazione, ma la Disney ha sempre fatto il salto di qualità: nel Re Leone abbiamo assistito alla morte non celata di un personaggio, in Up abbiamo colto la fragilità della vita, e i problemi che possono esserci in una gravidanza. In Big Hero 6 ci spiegano come gli amici possano esserci di vero aiuto per affrontare un dolore grande come la perdita di un caro, come anche un semplice abbraccio o parole di conforto possano essere davvero importanti.

Insomma, nuovamente abbiamo un gioiello da aggiungere al grande elenco dei lungometraggi Disney, ed un altro personaggio che immancabilmente diventerà un cult.

La mia grande capacità nell'essere puntuale presenta questo post ad anno nuovo già iniziato, mentre doveva essere pubblicato negli ultimi giorni del 2014. Cosa ci aspetta in questo 2015? Ma sicuramente tanto cinema, e tanta libertà di espressione artistica, ora più che mai (dico questo come mio pensiero personale sempre esposto, ma ora ancora più marcato in seguito ai fatti avvenuti a Parigi. Anche il vostro Cinebrusinante si unisce al grande coro di indignazione e di difesa per la libertà, je suis Charlie!).

A presto per un nuovo post. E spero con una nuova schiena...


Cinebrusinante





VALUTESCION
Big Hero 6 (2014)
di Don Hall e Chris Williams
con Ryan Potter, Scott Adsit

Scena Top: Hiro e Baymax scoprono il "cattivo" nel capannone abbandonato.

Voto 5/5: l'idea e i personaggi convincenti rendono questo film un capolavoro nel suo genere.

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