lunedì 17 novembre 2014

E uscimmo a riveder le stelle...


2006
Steven Spielberg incontra un certo Jonathan Nolan, sceneggiatore, con una storia pronta tra le mani: un viaggio interstellare per salvare l'umanità. Il secondo nome che compare sulla sceneggiatura è di Kip Thorne, uno dei più importanti fisici contemporanei.
E così si inizia a lavorare su questo soggetto davvero intrigante. Ma con lo stop delle case di produzione cade tutto nel dimenticatoio.


2014
Nolan per Nolan. Il fratello che scrive collabora con il fratello che dirige. Ed è subito capolavoro.


La storia di Interstellar potrebbe quasi essere banale: la Terra sta morendo e l'unico modo per salvare l'umanità è trovare un altro pianeta vivibile. Semplice, no? Però condite il tutto con teorie scientifiche, spazio profondo, un futuro incerto ma forse non evitabile, leggi fisiche e scenari mozzafiato. Ed ecco che il film prende un'altra piega.
Già il tipo di futuro immaginato da Nolan fa riflettere: un anno non ben preciso, ma che ha portato i governi del mondo a convogliare le risorse economiche non nel campo militare, che non esiste più da decenni, ma nella fornitura di cibo. E le scuole sfornano agricoltori, non ingegneri.

Molti hanno fatto dei paragoni con 2001: Odissea nello spazio. Effettivamente Interstellar potrebbe essere il cugino, dato che ci sono tantissimi richiami e omaggi al gigante di Kubrick, basti pensare alla musica (in questo caso un Hans Zimmer non caciarone, ma inerente al soggetto del film) con gli accordi pieni di organo o le scale musicali stile Also Sprach Zarathustra di Strauss, i robot-guida che assomigliano tanto al Monolite Nero, il viaggio nel buco nero che assomiglia al viaggio nell'iperspazio di 2001, la stanza d'ospedale simile alla stanza bianca di Kubrick.



Ma a parte gli omaggi e i riferimenti, pensiamo a quello che ha realizzato Nolan.
Il cast è superbo, abbiamo un Matthew McConaughey intenso e molto convincente (e no, Nolan non l'ha scelto per l'Oscar, nè per True Detective, nè perchè DiCaprio o Bale erano impegnati. L'ha scelto dopo aver visto Mud), è l'uomo giusto al momento giusto.
La bella Anne Hathaway fa la parte della scienziata sicura di sè, anche se per tutto il film spesso ti fa pensare "che ci fa lei qua?", dato che tutto il lavoro sporco lo deve fare Matthew.
A sorpresa abbiamo un Matt Damon abbastanza cazzuto, anche se è ancora più cazzuta la Jessica Chastain nella parte della figlia del protagonista. Questa è una attrice che farà molta strada.
E poi due leggende: il sempre presente Michael Caine (qua che ricorda nella fisionomia a Thorne stesso), e Ellen Burstyn, che fa una brevissima ma commovente parte.


Come in The Prestige e in Inception, Nolan ci coglie impreparati nel finale dandoci il colpo di scena ad effetto, anche qua non si smentisce. Non lascia mai che determinati dettagli siano casuali, anzi, ce li spiega tutti alla fine, riportando tutto ad una logica perfetta. E nei dettagli tecnici è davvero un mito: finalmente, FINALMENTE, nello spazio non si sente niente!
Addio esplosioni alla Star Wars o suoni ovattati alla Gravity, nello spazio non c'è aria, quindi i suoni non si generano e non si propagano! Ed è subito ansia per lo spettatore, che vuole il suono, vuole i rumori, vuole che si senta qualcosa. Invece Nolan ci porta ad una sofferenza involontaria.


Ci sono un po' di buchi qua e là, e ci sono alcune parti un po' troppo affrettate (se io dovessi scoprire la sede segreta della NASA, dubito che dopo 10 minuti mi propongano di andare nello spazio...), però nel complesso va bene, anche perchè bisogna sempre ragionare che è un film e nulla più.

Ultime sensazioni provate in sala: il pubblico attento ed educato, vivaddio. Però la maggior parte ha vissuto il film un po' come me: con angoscia, commozione e riflessione.
La Teoria della Relatività narrata nel film fa capire che esseri piccoli che siamo, e come sono brevi le nostre vite. Torni a casa con un senso di "ma che belin ho fatto fin'ora della mia vita?". Sono emozioni che non si vive spesso dopo un film.

E forse è proprio per questo che questo film andrebbe visto, per capire quanto possiamo fare nella nostra vita, soprattutto per gli altri che per noi stessi.
D'altronde, è tutta una questione di gravità...

Cinebrusinante




VALUTESCION
Interstellar (2014)
di Christopher Nolan
con Matthew McConaughey, Anne Hathaway

Scena Top: il ritorno sulla navicella dopo la prima spedizione. 23 anni dopo...

Voto 4/5: qualche lacuna qua e là, ma un godimento per gli occhi.